articolo 10/03/2017 13:52:03 Autore: tri

Pensiero profondo sulla sconfitta fantacalcistica

All'antropologia del vincente preferisco chi perde

Pensiero profondo sulla sconfitta fantacalcistica
Un'altra domenica di passione, perchè per voi è facile. E' facile vincere, ti ci abitui poco alla volta, domenica dopo domenica. Tre punti alla volta ti si consolida l'idea che puoi vincere, che anche con una botta di culo puoi svangare e magari fare 66 contro 65,5. Quando ho vinto il campionato, so qualcosa che a pochissimi al mondo è concesso sapere. Una vittoria non è così piacevole quant’è dolorosa una sconfitta. Ora nella mia cameretta penso che sia necessario pensare al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All’umanità che ne scaturisce. A costruire un’identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati. A non divenire uno sgomitatore fantacalcistico, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo. In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, che occupa i primi posti della classifica, a tutti i nevrotici del successo…. A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde. E purtroppo è un esercizio che mi riesce bene. Ma mi riconcilia con il mio sacro.

e cmq SEMPRE W IL FANTACALCIO